18.00 – Tenda dell’Incontro

sluciaPronunciare il nome di p. Vittore nella parrocchia di S. Lucia non significa soltanto riannodare i fili con le origini di questa comunità parrocchiale, nata a metà degli anni ’60 in un quartiere di confine, difficile e complesso. Pronunciare il nome di p. Vittore significa soprattutto dire ciò che questa comunità è oggi grazie a quanto quel giovane frate cappuccino inviato in Maremma quasi come in terra di missione seppe offrire “profumo di Vangelo” e “fragranza di Francesco” ad un’intera generazione di giovani e adulti, che attorno a lui e con lui hanno compiuto un tratto fecondo di cammino di fede e di Chiesa. P. Vittore fu anche l’ideatore della Festa di S. Lucia come occasione per cementare, nella semplicità, una comunità e un quartiere che lentamente prendevano forma. Per questo non poteva che essere la Festa il contesto ideale per presentare il bel libro “Mio zio padre Vittore da Cesa”, scritto dalla nipote Laura Parri. Il libro, più che una biografia, è un viaggio nella “ricchissima vita spirituale” di padre Vittore, un francescano-cappuccino autenticamente radicato nella sua vocazione, realizzato, felice, un uomo che ha saputo fare della sua vita un cammino entusiasta. Il libro è una vera e propria ricerca, un’antologia di momenti, fatti, esperienze, incontri, parole scritte e pronunciate, che Laura Parri è riuscita a ricostruire e tenere insieme dopo aver iniziato a raccogliere con meticolosità il tantissimo materiale da lei ritrovato negli armadi di casa, negli archivi dei conventi, nei luoghi frequentati dallo zio frate e recuperando testimonianze dirette di chi lo ha conosciuto. Tra queste, anche quelle dei giovani di Santa Lucia, oggi adulti, che p. Vittore prese per mano, offrendo loro una prospettiva evangelica e francescana per tradurre in qualcosa di grande la loro vita.